Perché conviene verificare la tua posizione previdenziale?

 

 

Molti lavoratori si preoccupano di conoscere la propria posizione previdenziale solo quando si è prossimi al pensionamento. Il rischio è di avere, a distanza di decenni, brutte sorprese perché si scopre l’assenza dei contributi obbligatori a causa di omissioni da parte dei datori di lavoro oppure per il mancato accredito dei periodi lavorativi da parte dell’Istituto previdenziale o ancora per anomalie riguardanti i propri dati anagrafici che per quanto possano essere banali, comportano ritardi di mesi nella liquidazione della pensione. 

 

Le casistiche riguardanti i periodi mancanti sono molte, elenchiamo quelle più ricorrenti:

  • Errori anagrafici 

Spesso accade che sia addirittura impossibile risalire alla posizione assicurativa del cittadino a causa della presenza di errori anagrafici. La “chiave” degli estratti contributivi è il codice fiscale che a volte, nel corso degli anni, può avere una codifica diversa per, ad esempio, la presenza di un secondo nome non considerato nell’emissione del primo codice rilasciato. 

  • Assenza dei contributi figurativi 

Per i periodi nei quali vi è stata un’interruzione del versamento dei contributi da parte del datore di lavoro a causa di malattia, gravidanza o infortunio, viene riconosciuta comunque la validità del periodo ai fini previdenziali. Se tali periodi non risultano nell’estratto conto, è possibile avviare la procedura per il corretto accredito. 

Anche i periodi di servizio militare (o servizi sostitutivi, come i servizi prestati quale obiettore di coscienza o il servizio civile) sono validi ai fini pensionistici e, se assenti, possono essere inseriti nell’estratto conto. 

  • Omissione dei contributi da parte del datore di lavoro 

Nel caso di assenza di contributi per omissione del versamento da parte del datore di lavoro, è possibile procedere al recupero di queste omissioni, senza oneri economici da parte del cittadino, con un’istanza all’Istituto previdenziale. Attenzione però alla prescrizione che fa decadere da questa possibilità: per questo è importante non aspettare il momento del pensionamento ed è necessario richiedere subito il proprio estratto conto contributivo. 

L’estratto è molto importante anche per il lavoratore che si è trasferito all’estero: i contributi versati in Italia, pochi o tanti che siano, oltre ad essere necessari per l’erogazione della pensione italiana, sono valutati anche per la pensione che verrà richiesta all’istituto previdenziale dello Stato in cui si è emigrati al fine del calcolo dell’anzianità necessaria per l’accesso al pensionamento.

 

Al riparo da brutte sorprese 

Essere in possesso del proprio estratto contributivo è come avere l’estratto del nostro conto corrente bancario e deve essere verificato con la stessa, o maggiore, attenzione per potere avere la certezza che la propria domanda di pensione sia un adempimento svolto con serenità al riparo di brutte e dannose “sorprese”.  

Gli Operatori del Patronato ACLI possono aiutarti ad avere questo importante documento in tutta sicurezza, trova la sede a te più vicina. 

Raffaele De Leo